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Il fenomeno del welfare aziendale  si sta radicando sempre più nel nostro Paese. In buona parte questo sviluppo è possibile grazie alla normativa di incentivo fiscale che dal 2016 ne favorisce la diffusione anche se non si può nemmeno sottovalutare l’importanza di una evoluzione culturale del mondo dell’impresa e sindacale.
Non solo più le grandi aziende hanno implementato sistemi di welfare aziendale, infatti negli ultimi anni si assiste ad una crescita anceh delle medie e delle piccole aziende.

L’introduzione dello strumento del voucher welfare è stato un elemento operativo fondamentale per aiutare lo sviluppo di gran parte dei piani di welfare aziendale. Vediamo di capire meglio cosa sono e come si utilizzano.

Voucher welfare
Il voucher welfare è stato introdotto con la legge di stabilità 2016 allo scopo di semplificare il progetto di erogazione dei beni e dei servizi aziendali. Questa semplificazione è valida sia per i dipendenti, che in questo modo possono accedere ai servizi in maniera più veloce e intuitiva, sia per le imprese, che si ritrovano un’organizzazione più lineare e ordinata, il che significa anche risparmio sui costi di gestione. La specifica previsione normativa si trova al comma 3-bis dell’art.51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi)

Cosa sono i voucher

Prima di addentrarci in una spiegazione più tecnica, facciamo subito un esempio pratico per capire cosa sono e come funzionano i voucher. Immaginiamo Mario, lavoratore dipendente.
In base al suo un accordo contrattuale o in base ad un regolamento aziendale specifico, Mario riceve dalla sua azienda un voucher di una cifra X a titolo di welfare aziendale (questo pùò essere anche una conversione in welfare aziendale di un premio di produttività).
L’azienda stessa, nel migliore dei casi a seguito di attente consultazioni con i propri dipendenti, ha precedentemente definito degli accordi con dei fornitori di servizi presso i quali il valore del voucher viene riconosciuto per l’erogazione di prestazioni quali spese sanitarie e di cura, rette scolastiche, viaggi, corsi di formazione e altre prestazioni. Il voucher può essere cartaceo o elettronico e può quindi essere speso sia presso attività commerciali , Tradizionali o on line che siano.

Il voucher è quindi un buono o, se vogliamo, un titolo di credito grazie al quale un soggetto titolare può ottenere servizi di vario tipo, nel caso di specie, servizi che un’azienda eroga a titolo di welfare ai propri dipendenti. Inutile dire che questo strumento ha semplificato molto le modalità di gestione dei piani welfare permettendo alle aziende di esternalizzare l’erogazione di una multiforme quantità di servizi.

La norma è molto attenta a disciplinare l’utilizzo di questo strumento. Per un verso il voucher identifica il servizio a cui dà diritto. In secondo luogo il voucher identifica il suo titolare. Sul primo versante è importante specificare che nonostante i voucher abbiano un valore nominale non possono comunque mai rappresentare una forma di denaro e non possono quindi essere monetizzati.

Sul versante dell’altra caratteristica del voucher, la titolarità definita, va specificato che il voucher non è cedibile e che la sua fruizione è limitata ai soli parenti di 1° grado.

Perché convengono i voucher

L’uso dei voucher welfare, oltre alla facile fruibilità da parte del lavoratore, ha un vantaggio importante per molte aziende medio piccole. Queste ultime, infatti, incontrano diverse difficoltà ad adottare politiche di welfare per i propri dipendenti.

E’ chiaro che per aziende di medie dimensioni, per non parlare di quelle piccole, è molto difficile se non impossibile dotarsi internamente di strutture utili per i dipendenti, come per esempio una palestra, un asilo nido.

Il ricorso ai voucher, introdotto, come già detto con la Legge di Stabilità 2016, serve proprio a permettere anche alle piccole e medie aziende di poter strutturare piani welfare molto articolati permettendo al lavoratore di scegliere voucher elettronici per fruire di servizi presso decine di operatori e questo sia direttamente sia, molto più spesso, per il tramite di provider specializzati (cosiddetti portali welfare).

Ovviamente la forma del voucher può essere altrettanto utile per la gestione di regali aziendali verso  partner d’affari e clienti.

Voucher e servizi

Il funzionamento dei conti welfare è quindi molto semplice. Se un’azienda decide di riconoscere a ogni dipendente un premio di produttività o un welfare aziendale sic et simpliciter (detto On-Top) questo non è tassato né dal punto di vista dell’azienda né dal punto di vista del dipendente: 1000 € di welfare aziendale hanno un costo azienda di 1000 € e un valore per il dipendente di 1000 € senza che questo valore finisca nell’imponibile fiscale del lavoratore.

Senza anticipare somme di denaro, con i voucher il dipendente potrà scegliere di quali servizi intende avvalersi presso una rete di strutture convenzionate o segnalando quella di sua preferenza, e riceverà un buono dell’importo richiesto (a seconda dei limiti annuali definiti nel contratto) da spendere per il pagamento della prestazione.

Ma cosa si può fare esattamente con questi voucher?

I benefit disponibili sono tra i più vari: da un viaggio ad una prestazione in un centro benessere, da un corso di formazione ad una retta scolastica di qualsiasi genere, fino all’abbonamento ad una palestra o al cinema. Tra i benefit più apprezzati ci sono certamente i viaggi.

Prenotando con noi il Tuo Viaggio a Sharm , potrai utilizzare il tuo vouucher  ed il tuo credito welfare, avendo la consulenza dedicata di uno specialista dei viaggi ed inoltre potrai scegliere tra tutte le strutture presenti nel Mar Rosso e non solo.

Sono ormai tante in Italia le società, i coisddetti portali welfare, che forniscono voucher e servizi per il welfare aziendale, per citarne alcuni in modo non esaustico, Easy Welfare (EdenRed), Eudaimon, Double You, Willis, AON, Jointly, Sodexo, ecc.
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